I recettori della vasopressina sono fondamentali in quanto tramite queste strutture la vasopressina può svolgere la sua funzione. I recettori della vasopressina mediano l’azione della vasopressina a livello di vari tessuti. I recettori della vasopressina sono degli specifici recettori accoppiati a proteine G chiamati GPCRs (G protein-coupled receptors). Ci sono 3 sottotipi di recettori della vasopressina, che differiscono per localizzazione, funzione e meccanismo utilizzato per la trasduzione del segnale.
I diversi recettori della vasopressina
I recettori della vasopressina sono codificati da geni che prendono il nome di AVPR, abbiamo 3 tipi di geni AVPR (AVPR1A, AVPR1B, AVPR2) che codificano per 3 tipi di recettori, che rispettivamente sono i V1 (a loro volta suddivisi in V1A e V1B, questi ultimi chiamati anche V3) e i V2.
I recettori V1 della vasopressina si trovano a livello della muscolatura liscia dei vasi sanguigni e una volta attivati causano vasocostrizione (per questo motivo la vasopressina viene chiamata in questo modo). Questi recettori si trovano anche ad altri livelli come: cervello, fegato e la midollare del surrene. I recettori V2 della vasopressina mediano l’effetto antidiuretico della vasopressina (per questo la vasopressina viene chiamata anche ADH cioè ormone antidiuretico). Questi recettori si trovano a livello del dotto collettore, dove hanno la funzione di far fondere le molecole di acquaporine-2 sulla membrane delle cellule principali del collettore per aumentare la permeabilità all’acqua. I recettori V3 della vasopressina sono localizzati a livello della ghiandola pituitaria e sono stati solo recentemente caratterizzati.
Recettori V1 ➡ Muscolatura liscia dei vasi – Vasocostrizione
Recettori V2 ➡ Tubulo collettore – Effetto antidiuretico
Recettori V3 ➡ Ghiandola pituitaria